Aspettative, il veleno della mente

Siamo Re e Regine ESCAPE='HTML'

Noi siamo re non mendicanti.

Questo tema è stato ampiamente trattato da Gautama il Buddha, ma personalmente l'ho compreso in tutta la sua potenza dopo svariate delusioni, di cui tutti noi tra l'altro abbiamo fatto esperienza.

Un amico che non si comporta come avremmo voluto, una situazione che avremmo voluto che andasse in un certo modo ed invece è accaduto il contrario, un partner che non corrisponde a ciò che pensavamo all'inizio, un lavoro che si rivela completamente diverso da come ce lo aspettavamo, una vacanza che invece di farci divertire diventa un incubo....insomma, le situazioni sono molteplici e tutte ci lasciano l'amaro in bocca quando gli eventi si manifestano davanti a noi.

Ad un certo punto, sembra quasi che ogni cosa che tu vorresti venga delusa, accade anche ai Ricercatori ed è quindi importante comprenderne il motivo.
Il Cielo vuole farci del male gratuitamente oppure ci sta spiegando qualcosa?

Quando noi ci aspettiamo che un evento desiderabile si trasformi in realtà, mettiamo in moto i meccanismi del "bisogno": il bisogno come sappiamo rappresenta una mancanza..possiamo immaginare noi stessi come qualcosa di pieno, traboccante (siamo re non mendicanti spiritualmente parlando) e nel momento in cui creiamo quella mancanza, che è il bisogno, creiamo spazio per quel qualcosa.

Fin qui nulla di male, il problema è quando quel bisogno lo carichiamo di mille aspettative e di mille dubbi, quando invece di "chiedere davvero quella determinata cosa" stiamo cercando di rislvere altri problemi, altre mancanze, quando non centriamo davvero il bersaglio.

Così, quando per esempio una amico non si comporta come avremmo sperato, diamo la colpa a lui, caricandolo dei nostri problemi che sono molto più profondi: desideriamo che lui si comporti con noi esattamente rispettando il nostro stesso modello di amicizia, che è nostro, non suo. Desideriamo "modificare" ciò che lui è per farlo corrispondere al nostro modello e ovviamente, prima o poi, tutto ciò porterà ad una delusione perchè ognuno di noi è diverso e soprattutto ognuno di noi in un dato momento sta affrontando cose che magari l'altro proprio non vede: non si può essere sempre presenti agli altri al 100%.

Una situazione non va come avremmo voluto e ci abbiamo sperato tanto? Anche qui stiamo mancando il vero bersaglio, stiamo creando un bisogno, una mancanza che andrà a riempire non la cosa che volevamo, bensì il motivo per cui la volevamo.

Un esempio classico sono i soldi: abbiamo bisogno di soldi e che so..giochiamo perdendo quaasi sempre. Perchè non vinciamo? In fondo la legge di attrazione dovrebbe agire anche in quel senso, la materia non giudica mai. Invece di diventare ricchi diventiamo più poveri perdendo anche quei 10 euro che avevamo prima di giocare.

Se c'è una ferita e noi desideriamo qulcosa che in qualche modo è in relazione alla ferita, invece di ottenere quel qualcosa, la mancanza, quel vuoto creato, porterà in luce esattamente quella ferita ai nostri occhi e normalmente la farà sanguinare di più, perchè solo guardandola possiamo guarire e diventare re e regine, sani, integri. Non curarla significa farla peggiorare.

Quando noi agiamo senza asapettative, semplicemente vivendo il qui ed ora e non avendo ovviamente ferite da sanare, non stiamo lavorando sul bisogno, nè sulla mancanza di qualcosa, stiamo riempiendo ciò che è già colmo e quindi non ha alcuna importanza che si riempia o meno, non c'è calcolo, non c'è mente...c'è solo la vita.

Nel Vangelo di Tommaso viene datto: "A colui che ha sarà dato. A colui che non ha sarà tolto anche quel poco che ha".

Ed è proprio di questo che parlava Gesù.