Creare nuovo spazio

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Siamo abituati a sentire molti concetti spirituali e molto spesso li comprendiamo solo intellettualmente: è ben altra cosa comprenderli attraverso l'esperienza ed è ciò che sta accadendo in questo caso alla sottoscritta, in merito al "creare il vuoto necessario alla creazione".

E' evidente che quando vogliamo cominciare qualcosa di nuovo, abbiamo bisogno di lasciare lo spazio libero per permettere a questa cosa di formarsi: se lo spazio mentale e fisico è occupato da altre cose non c'è ordine, più che spazio, per arrivare all'obiettivo che ci siamo prefissati o che vorremmo raggiungere.

Normalmente siamo subissati di cose da fare, di pensieri che affollano la nostra mente, di progetti, di...rumore. La nostra mente si sente molto tranquilla quando è in attività, ma quando arriva quel vuoto, quella mancanza assoluta va in una specie di panico e cerca di trovare altre mille occasioni per "sopravvivere" a ciò che conosce; immaginiamoci quando non trova assolutamente nulla....è inconcepibile per la sfera mentale il nulla, non è progettata per questa "funzione".

E in quella sopravvivenza i nostri sforzi per creare cadono appunto...nel vuoto, perchè non riescono ad emergere, come tenere piantine, da quello spazio che dovrebbe essere loro ed invece è occupatissimo.

Quindi è importante, quando vogliamo creare qualcosa di nuovo, abbandonare ogni nostra attività precedente, lasciare quel vuoto e lasciare anche che la mente annaspi e si disperi perchè non trova nulla a cui appigliarsi.

E' questione di poco, poi si tranquillizza in quel nulla che però è un foglio nero su cui verrà scritto il nostro progetto.

Quindi creiamo lo spazio vuoto, mettiamo in atto attraverso il nostro pensiero volitivo, la nostra volontà cosciente tutto ciò che è necessario per realizzarlo, indirizziamo la nostra energia esattamente verso quell'obbiettivo e poi lasciamo andare, riposiamoci.

E' il momento dell'attesa, che non è vuoto,ma colmo d'intenzione.

Non è facile questo momento, questi momenti, perchè appunto, sono apparentemente senza scopo ed invece stanno permettendo al nostro progetto di formarsi, di condensarsi e di fissarsi per poi materializzarsi nella nostra realtà.




 

La maggiorparte delle volte noi tratteniamo tutto ciò che consideriamo la nostra vita, il nostro spazio vitale, non riusciamo a lasciare andare e cosa ancora più difficile non lo riusciamo a creare con consapevolezza.
Quando ad un certo punto riusciamo a farlo accade qualcosa di importante in noi: viviamo quella "morte"  quella "fine" con consapevolezza, vediamo cosa sta accadendo, viviamo ogni istante...e credo sia il preludio al qui ed ora tra l'altro, perchè ogni attimo è quella morte che l'uomo fatica a lasciare andare, perchè non può, perchè è nella mente e la mente ha paura se non trova qualcosa in cui "vivere". Ma quello che la mente vive è sempre qualcosa di morto, di passato o d'inesistente come il futuro...mai il nulla. Ed ecco perchè non riusciamo a creare, perchè la creazione è nel vuoto, nel nulla, mai nella mente. E' nel qui ed ora.

Attesa ESCAPE='HTML'

Mi viene in mente il libro di Dione Fortune "La magia della Luna" in cui l'autrice, compie esattamente questo processo e lo descrive magnificamente: ha un nuovo progetto, crea tutte le condizioni necessarie per realizzarlo e poi attende.

E' quell'attesa che ho spiegato in queste mie parole.