Il capro espiatorio

Capro espiatorio ESCAPE='HTML'

Questa figura fa parte della storia dell'uomo e rappresentava un individuo, un oggetto od un animale, che accoglieva su di sè i mali e le colpe della comunità, che ne veniva in tal modo liberata.

Era utilizzato un capro che veniva sacrificato nei riti religiosi.

La figura maggiormente conosciuta che ha rivestito questo ruolo è stata quella di Gesù.

Il capro espiatorio è presente in praticamente ogni micro o macro collettività: a scuola dove assistiamo al fenomeno del bullismo, nel lavoro dove viene chiamato mobbing, nella famiglia con la famosa pecora nera.

Perchè? Perchè gli uomini hanno bisogno di questa figura su cui scaricare tutte le frustrazioni, tutte le proprie paure, tutto il rancore, la rabbia?

Molto spesso queste dinamiche hanno esiti devastanti per colui che riveste il ruolo di capro espiatorio, pensiamo alla ragazza che si è uccisa in questi giorni dopo essere stata messa alla berlina di tutti come una pornostar.

Anche se non si raggiungono questi livelli, la vita dei capri espiatori di turno viene completamente devastata, spesso senza che gli autori delle violenze ne siano minimamente consapevoli.

Quello che ho osservato io è che questa figura essendo l'obettivo di tutti, permette al resto del gruppo di vivere "al sicuro": se viene scaricata sugli altri la violenza, pensa l'individuo che si lascia coinvolgere come aggressore, vengo lasciato stare io.

Quindi un primo motivo è puramente egoistico e con fondamenta basate sulla paura.

Il motivo più sottile è di ordine interiore: la dinamica interiore si basa sul desiderio egoico di emergere di alcuni che per avere l'attenzone del prossimo, per avere un ruolo di spicco, devono creare una piccola comunità e quindi inconsciamente viene scelta una persona che potrebbe mettere in pericolo tale ambizione per le sue peculiarità od al contrario, una persona talmente insignificante e timida da risultare perfetta per ottenere il ruolo di leader negativo.

Attorno a questo centro orbitano tutti gli altri personaggi della micro-tragedia di un luogo, persone che hanno bisogno di sentirsi parte di un gruppo e quindi accettano le direttive di chi si dimostra più forte.

In tutti questi casi è presente una forte componente ancestrale, quando l'uomo per sopravvivere doveva unirsi e proclamare un leader capace di guidare tutti.

Anche se oggi riteniamo di essere persone evolute questi meccanismi agiscono ancora in noi.

Io penso che tutti noi abbiamo assistito a una dinamica del genere personalmente o di riflesso.

Il capro espitorio quindi, non risulta essere solo colui che si carica sulle spalle i mali di tutti, ma anche il mezzo con cui viene sancito un potere di gruppo, attraverso cui viene formata una piccola comunità: che sia a scuola, al lavoro o in famiglia non importa! Vengono stabiliti dei ruoli ed il ruolo è sinonimo di ordine sociale.

Col tempo poi, provando un sottile piacere nel sentirsi più forti di qualcuno che invece è sempre più debole a causa di questi meccanismi, l'ego si sente importante anche nelle figure intermedie e questo sottile piacere le persone lo vorranno provare ogni qualvolta accadrà loro di stare male o si sentiranno inadeguate; "Se lui è meno di me", pensano,"io non sono così come mi sto sentendo".

Lo faranno inconscamente, ma inesorabilmente.

Io credo siano questi i motivi che spingono tante persone verso un'oscurità che le rende veramente cattive, che le trasforma nei terribli mostri descritti spesso dalle fiabe...pensiamo a Cenerentola con le sue sorellastre a Biancaneve...ecc.

Il ruolo della vittima infatti, in un mondo basato sulla forza e sulla competizione, decreta il fallimento sociale ed è questa la motivazione ancora più sottile che spinge gli uomini a fare violenza al prossimo in questo modo: quella volenza non è rivolta solo al capro di turno, ma anche e soprattutto, come diceva bene Jung, a quella parte del sè, quella fragile, quella esposta, quella che se venisse alla luce potrebbe essere derisa ed uccisa.

Se gli altri scoprissero che siamo anche fragili, proprio per il nostro ricordo ancestrale, potremmo non sopravvivere e quella parte viene così spinta giù profondamente nell'inconscio...non vogliamo nemmeno vederla...non esiste...eppure proprio la violenza che stiamo perpetrando al capro espiatorio dimostra che da laggiù...lei...la forza debole, agisce a nostra insaputa ed ha il pieno controllo su di noi, su ciò che siamo, sulla nostra umanità.
E' la nostra Ombra.
L'Ombra che uccide l'Anima.

E' Abele ucciso da Caino nella famosa storia biblica, una storia che si ripete all'infinito in ogni uomo o donna di tutti i tempi e di tutti i luoghi.