Quando la gerarchia smette di esistere

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Alle volte mi sento dire da amici, e li ringrazio comunque, che io sarei "più avanti di loro" nella conoscenza.

Vi spiego perchè risulta essere, ad un certo punto del processo di ascensione, un'assurdità: immaginate di avere tutto attorno a voi la consapevolezza dell'infinito...non esiste nessuna fine e nessun inizio..solo una distesa infinita di conoscenza e di coscienza.

Una persona viene da voi e vi dice che "siete avanti..."..voi vi voltate a guardare l'infinito e non potete che sorridere: avanti rispetto a cosa?

Quando diventi consapevole dell'infinito, che una conoscenza infinita ti aspetta per essere esplorata, semplicemente la gerarchia del meno e del più perde ogni suo significato. Semplicemente sei in continuo apprendimento.

Se poi consideriamo che nessuna persona in terra sa tutto di tutto, che ognuno di noi sa cose che l'altro non conosce, che so, una casalinga sa ricette di cucina che un fisico nucleare nemmeno immagina ed un fisico nucleare conosce una scienza che la casalinga non sa...perde significato la gerarchia anche nella nostra dimensione.

Provate a mangiare la fisica quantistica, tanto per intenderci...io preferisco un bel piatto di tagliatelle ai funghi....e viceversa; ogni cosa ha il suo valore per ciò che è e non esiste un'importanza preponderante dell'una sull'altra: è il contesto in cui siamo calati che la rende importante o meno.

Alla gerarchia viene data importanza per un unico motivo: l'uomo è inconsapevole dell'infinito in cui è immerso e si sente perduto per la mancanza di conoscenza che ha di sè, ha bisogno di "confinare se stesso" in un piccolo recinto che lo renda visibile agli occhi altrui; specchiandosi nelle reazioni degli altri, nei complimenti che riceve per la sua conoscenza nel recinto, si sente sicuro di esistere, di valere qualcosa.

Ma quando il recinto si sgretola,con il progredire dell'ascensione, si entra nell'infinito e quell'infinito non fa paura come quando si è inconsapevoli: lo si guarda con meraviglia, con fibrillazione per tutto quello che vi è "contenuto" e che aspetta solo di essere scoperto.

Scompaiono così le gerarchie, scompaiono i confini; si entra nell'Uno ed è bellissimo, non hai più bisogno di apparire, di conservare alcunchè, per quanto interessante sia stato imparare quella cosa, se tu ti fermassi semplicemente metteresti delle sbarre davanti all'infinito e questo ovviamente,quando l'hai visto in tutta la sua magnificenza, è inconcepibile.

Non si tratta quindi di falsa modestia, ma di pura consapevolezza.