CONTROLLO

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Uno degli scogli più difficili da superare per gli uomini è lasciare andare il controllo. E' una morte vera e propria dell'ego, quando accade, come insegna la storia di Siddharta quando, nel pieno della sua disperazione, si lascia andare e si getta nel fiume.

E' l'immagine simbolica di lui che non potendo fare proprio nulla per modificare la propria situazione, con il figlio, che rappresenta a sua volta "il riflesso della sua creazione terrena spirituale", che nonostante tutte le sue fatiche sembrava andare diversamente da come Lui auspicava

decide di abbandonare ogni lotta.

E' allora che s'illumina.

Se sai di avere fatto tutto quanto era in tuo potere, se sai che niente potrà modificare un determinato evento, se sai che non esiste alcuna soluzione, puoi abbandonarti alla disperazione, oppure, puoi accettare il fatto che le cose andranno per conto loro, in qualsiasi modo, non dipende più da te.

E' un abbandonare il controllo, è un entrare nella pienezza dello Spirito.

La storia Sufi del re e dell'anello è stupenda per spiegare tutto ciò (la potete leggere in questo link):
http://www.pensierodistillato.it/2013/06/anche-questo-passera-storia-sufi.html

Noi quando stiamo facendo un percorso spirituale, stiamo nel contempo "creando" qualcosa, una storia, che ha un suo peso materiale, come tutto ciò che esiste, possiamo immaginarla come una creatura vivente, come un bambino, come nostro figlio.

Quella storia, pur essendo ciò che ci permette di arrivare all'illuminazione, diventa anche il limite da superare, perchè è qualcosa di concreto, qualcosa che va lasciato andare perchè non è puro Spirito, senza confini; ma possiede confini precisi, una specie di "persona" che ci rappresenta, pur non essendo davvero ciò che siamo.

Detta così sembra facile...ma sì dai...lascio andare tutto...chi se frega. Invece l'ego si aggrappa a qualasiasi cosa pur di sopravvivere, di mantenere il controllo della situazione. E se...e se...e se...?

Nella morte della speranza, rimane viva la fede ed è la Fede, non la Speranza che ci accompagna all'illuminazione.

Tutto è perduto...niente va come deve...come fai ad abbanonare l'unico pensiero che ti tiene in vita, come quello di potersi illuminare nonostante tutto?

Vorrei potere dire che tutto questo accade magicamente e senza provare alcun tipo di tensione, ma come potrebbe? Più ascendi più "senti" tutto quello che ti circonda; no...è proprio il contrario, è un dolore insopportabile.